Il serpente NON èVERO!

Di Giovanni Pellegri



Rispetto al 1993 la situazione è peggiorata perchè bisogna considerare tutti elé persone senza lavoro e non solo quelle della definizione ufficiale di "disoccupato". Chi è in un programma occuapzionale o in assistenza non è considerato nella statistica, anceh se alla ricerca di un possto di lavoro.

Caritas Ticino incontra ogni anno un migliaio di situazioni di disagio. Mille persone, mille famiglie, mille problemi diversi che tra programma occupazionale e servizio sociale, chiedono un intervento complesso, che ha cambiato il volto della Carità: non più solo soldi per placare una apparente emergenza, ma piuttosto consulenza, informazioni, persino rifiuto di intervenire ...

A volte il benessere è una trappola mortale, un serpente che avviluppa nelle sue spire, seducenti e assassine.

Due settimane fa, sono stati pubblicati i dati sulla disoccupazione. I giornali, la radio e la televisione li hanno riportati con festose affermazioni: "Forti diminuzioni della disoccupazione", "il 1998 è stato l'anno della ripresa", "Tassi di disoccupazione: mai così bassi negli ultimi 6 anni", "Note positive dal fronte della disoccupazione".
A questo coro concorde e trionfante non possiamo aggiungere la voce di Caritas Ticino, perché i dati presentati dall'Ufficio del Lavoro, dicono ben altro.
L'OCST già lo scorso mese di settembre, aveva attirato l'attenzione sulle possibili interpretazioni sbagliate o semplicistiche che possono essere fatte guardando i dati sulla disoccupazione. Infatti nonostante gli sforzi dell'Ufficio del lavoro per chiarire le statistiche, il numero reale delle persone disoccupate era, e lo è ancora oggi, sottovalutato di almeno 3000/3500 unità! Questo significa che oggi in Ticino non ci sono 8'692 disoccupati ma almeno 11'500. Il tasso di disoccupazione non è quindi del 6,2%, ma almeno del 8%! La situazione va un po' meglio rispetto un anno fa, ma l'ottimismo espresso da tutti è per lo meno da ridimensionare.


Qual è lo sbaglio?

Un disoccupato durante i due anni di termine quadro ha la possibilità di frequentare delle misure attive (corsi o programmi occupazionali) pagate dall'assicurazione disoccupazione. Dal momento che un disoccupato partecipa ad una di questa misure, esso sparisce incredibilmente dalle statistiche dei disoccupati e contribuisce così alla diminuzione del tasso disoccupazione. È disoccupato, ma non conta. L'esplosione di offerte di programmi occupazionali ha così magicamente trasformato i disoccupati in cercatori di impiego, facendoli ingiustamente scomparire dalle statistiche sulla disoccupazione.
Quante sono queste persone disoccupate occultate dalle statistiche? In dicembre erano 1'041!


Il secondo dato nascosto

Le persone che percepiscono un guadagno intermedio non sono considerate disoccupate! Cioè, se una persona cerca un lavoro al 100%, ma ne trova solamente uno al 40%, tutti noi diremo che è una persona disoccupata al 60%. Infatti anche la cassa disoccupazione interviene per copertine/coprire la differenza di salario scaturita dalla percentuale di non occupazione. Il tasso di disoccupazione non considera invece queste persone, sono parzialmente disoccupate, ma non interessano. Quante sono? In dicembre 2'200!


Non è finita: i disoccupati con termine quadro scaduto


Un disoccupato, finito il suo periodo quadro senza aver trovato un lavoro, resta sempre un disoccupato, ma per il tasso di disoccupazione non conta più. Se non ha mezzi propri dovrà ricorrere all'assistenza, se invece ne possiede, si arrangerà.
Quanti sono in questa situazione? Difficile dirlo, guardando i dati sull'assistenza probabilmente un migliaio. Forse 1500.

Se vogliamo analizzare seriamente il fenomeno della disoccupazione, dobbiamo leggere ed interpretare i dati in modo più approfondito. Se lo facciamo, allora scopertine/copriamo che l'andamento della disoccupazione è un altro. Le cifre presentate dai mass media non corrispondono al mondo reale della disoccupazione. Lo sbaglio nasce da un gioco di definizioni. Le statistiche chiamano incredibilmente "persona non disoccupata" , i disoccupati inseriti in un programma occupazionale o in un corso, i disoccupati parziali e i disoccupati in assistenza. I giornalisti non possono di certo immaginare che un "non disoccupato" è in verità un disoccupato.
Ma attenzione, non si tratta solamente di un problema di campionamento o di definizioni dei disoccupati. Affermare che in Ticino la disoccupazione non è mai stata così bassa negli ultimi 6 anni, potrebbe avere delle conseguenze politiche e sociali. Si potrebbe per esempio applicare un ridimensionamento degli investimenti per la lotta alla disoccupazione facendo così mancare l'adeguato sostegno ad alcune migliaia di persone occultate dalle statistiche. Il Centro Misure Attive ha per esempio deciso di tagliare molti posti all'interno dei programmi occupazionali per il 1999 come abbiamo già avuto modo di raccontare sulla nostra rivista in dicembre.
Insomma, anche se un timido miglioramento c'è stato, non si può di certo affermare che tutto sta andando per il meglio.

La cifra reale dei disoccupati in Ticino si situa probabilmente molto più vicina a quella dei cercatori di impiego che contempla anche le classi di disoccupati descritte sopra. A dicembre i disoccupati erano 8'692, i cercatori di impiego erano 14'444!


Un lavoro per uscire dall'assistenza

È ufficialmente partito. Il programma occupazionale "Mercatino" dal 1° gennaio 1999, oltre ad offrire 114 posti annui a persone inscritte alla disoccupazione, offre 30 posti annui a persone in assistenza. Lo scopertine/copo dei programmi per i disoccupati LADI o quelli in assistenza è identico: il reinserimento nel mondo del lavoro.

Dopo gli inserimenti lavorativi di alcune persone con periodo quadro chiuso, effettuato durante il 1997, e il periodo sperimentale con persone in assistenza nel 1998, per il terzo anno consecutivo Caritas Ticino offre delle opportunità lavorative a persone non più iscritte alla disoccupazione, tentando di reinserirle nel mondo del lavoro. Il periodo lavorativo offerto è di un anno e servirà a riavvicinarsi ai parametri fondamentali richiesti dal mondo del lavoro: puntualità, produttività, affidabilità, rendimenti, ecc. Il salario percepito conterà come periodo contributivo, permettendo, nel caso in cui la persona non dovesse ritrovare lavoro, di riaprire almeno un nuovo termine quadro e di beneficiare di tutte le misure attive offerte dalla legge federale contro la disoccupazione.

Non si tratta di giocare a ping-pong tra due casse differenti, cioè tra quella federale della disoccupazione e quella cantonale-comunale dell'assistenza, ma di trasformare con delle proposte lavorative le prestazioni assistenziali in salario guadagnato. La proposta permette quindi di valorizzare le capacità lavorative di persone costrette fino a ieri ad un'inoperosità pagata e, tramite il lavoro, di uscire da un'esclusione sociale. Il programma "Mercatino" offrirà attività lavorative negli ambiti del riciclaggio (tessili, frigoriferi, rifiuti elettronici e mobili) e dell'orticoltura.